Tango in alta quota
22 aprile 2018
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“Il tango è un desiderio orizzontale che si esprime in verticale”

E i runner in quanto a desideri non hanno nulla da invidiare a nessuno: Vertical Race, Momot, Monza Resegone, i calendari pullulano di proposte per gli amanti della montagna, per soddisfare questo desiderio di mettersi alla prova sia con la lunga distanza, sia con l’ardua salita.

Momot: da Monza a Montevecchia correndo le colline della Brianza, in salita certo! Un ecoTrail, a coppie, lungo sentieri che attraversano il Parco Reale di Monza, il Parco dell’Alta Valle del Lambro ed il Parco naturale della Valcurone.

Monza Resegone: come se non bastasse la stanchezza dopo una corsa da 30 km, il percorso propone l’ascesa in notturna al Resegone… che dire? Follia?  

La corsa inizia da Monza (162 m s.l.m.), dall’Arengario nel centro della città, attraversa le province di Monza lecco Como. Quindi prosegue lungo i tornanti per Erve ove termina la strada. Da qui si prosegue lungo il ripidissimo sentiero denominato in dialetto brianzolo “Pra di ratt” giungendo alla Capanna Alpinisti Monzesi (1.173 m s.l.m.) sul Resegone.

Allianz Vertical Run: scalini scalini e scalini precisamente 1027 e poi scendi.

la scalata del grattacielo più alto d’Italia per numero di piani. Oltre 200 metri il dislivello necessario per scalare 1027 gradini, ovvero 49 piani dei 50 totali della Torre Allianz.

L’obiettivo era Velocità… ora è verticalità.

La domanda che sorge spontanea è: perché?

Perché andare a cercare la gara in salita, la strenua fatica, la difficoltà logistica… gli sbalzi di temperatura, le inevitabili variazioni del clima. Perché? Sembra una domanda senza risposta eppure sempre più amici e conoscenti si vogliono cimentare in queste sfide.

Capisco cosa spinge questi atleti. Ne capisco la passione, la voglia di natura, di adrenalina, di soddisfazione ma io credo di essere una sirena per sbaglio o distrazione, nata a terra, o forse un’alga bruna, ancorata al fondale e nutrita dall’ondeggiare della corrente. Trovo serenità nel blu intenso delle profondità marine e nel sinuoso movimento degli squali, insomma il capriolo lo preferisco in salmí…

Io faccio fatica a fare le salite!!!

Questa è la dura verità! Ed ho negli occhi il fermo immagine di un tango al tramonto in riva al mare… certo, magari dopo aver fatto una corsetta in compagnia!