Chi corre non smette mai nemmeno in ferie.
Non ha sosta nemmeno con i 33 gradi, butta due cose in fretta dentro la valigia e trasferisce la sua fatica là dove va in vacanza, chi al mare chi in montagna. Cambiano i ritmi, le abitudini, l’alimentazione, la compagnia, cambiare si può, si deve, è nella nostra natura, ogni tanto un po’ di aria fresca ci vuole!
MAGARI aria fresca, sta picchiando un luglio degno dell’inferno dantesco, (che ci vuole? basta intuire il girone e poi adeguarsi alla pena prestabilita!) dove il caldo di ieri di oggi e di domani, ci costringe a scoprire la pelle e sottoporla allo sguardo del mondo… e a forza di scoprire, ecco apparire all’orizzonte l’uomo che corre a petto nudo… non si può proprio vedere, non tutti almeno!
Questo caldo ci porta ad imitare, nello stile di corsa, la lucertola del deserto che alza le zampe per dar loro modo di raffreddare prima di ripoggiarle a terra… da settembre “lezioni di stile di corsa” non ci si può proprio ridurre così! Zombie sudati vaganti tra una fontanella e l’altra.
Percorsi di running studiati appositamente per BERE ogni tot km, runner come pellegrini in processione ad adorare i totem cittadini distributori di H2O…
Bisogna solo aspettare che passi il caldo torrido, cercando di non cadere troppo in basso tra stravizi, riposo, pigrizia e, passata l’estate, essere lì pronti ad affrontare il fresco laborioso dell’autunno. Spesso però si esce dall’estate come da un lungo piacevole infortunio. Ossa rotte e gambe lente: qual’è il segreto per sopravvivere a tutto ciò?
Semplicemente NON MOLLARE.
Semplicemente CORRERE.
Magari rifugiarsi nelle gare delle serate infrasettimanali, corse su distanze più brevi o staffette, e approfittare dei ristori dopogara, più simili a manifestazioni gastronomiche delle sagre di paese, Inoltre è risaputo che più s’accorcia la distanza di gara, più si allunga il dopogara fatto di cibo e amicizia, e appunto per questo ci piace di più!
Oppure infilare qua e là qualche appuntamento di trail running e di skyrunning.
Oppure ancora, andando contro ad ogni pigra abitudine, puntare la sveglia, con coraggio da supereroe alle 5.30, schizzar fuori dai letti come un toast dal tostapane, ed approfittare di qualche grado in meno, delle strade libere, della luce chiara del mattino.
Chi corre non smette mai nemmeno in estate, nemmeno con i 33 gradi che luglio ci ha regalato.
A questo punto azzarderei un bell’ “Agosto non ci fermerà!”