Lo abbiamo chiamato CROSS per TUTTI e questo è quello che verrà scritto sulle magliette, quello che c’è sulle medaglie, ma quello che ci rimane è quello che è il CROSS per noi: il cross è tutti i messaggi di help mandati a tappeto sui gruppi, tutti i gruppi:
“siamo alla preparazione del CROSS date la vostra disponibilità”
“c’è bisogno di contarci”
“riunione operativa in sede per organizzarci per il CROSS”
“rinnovo l’invito alla riunione operativa in sede per organizzarci per il CROSS”
Il cross è guardare il meteo con occhi speranzosi perché montare il campo gara, i gazebo, le transenne sotto l’acqua o anche semplicemente coperti di nuvole… non è dura, di più, è durissima, è quasi impossibile.
Il cross è la temperatura che ci sarà, non è solo per correre, (magari!) con i -5 la mattina alle sei e mezza, non c’è guanto che tenga, non c’è calza abbastanza calda.
Il cross è sperare nel buio che le iscrizioni onLine siano andate tutte a buon fine, che in ogni busta ci sia il chip pronto a chippare e il pettorale ad essere appuntato e che i runner arrivino ben disposti e calmi ed educati e con i soldini contati.
Il cross è adrenalina. È un esame, per il quale però non puoi studiare, è l’intreccio di esperienza e innovazione, di organizzazione e buona sorte. Il cross è andare a chiedere poi anche al più acido dei giudici di gara “com’è andata? C’è qualcosa da migliorare?” e poi umilmente ascoltare la risposta.
Il cross è riunioni organizzative ai vertici… per noi parte dalla settimana prima, con perlustrazione percorso, poi il sabato con misurazione precisa percorso, poi il pomeriggio fino al tramonto e oltre con montaggio, picchetti da far entrare a forza in un terreno che non ne vuole sapere, poi il giorno zero con l’alba da far salire (… no questa è venuta su da sola) atleti che arrivano e conquistano i loro traguardi, poi bambini, nonni, genitori in apprensione, poi applausi, fotografie, sorrisi abbracci, ristori, panini, la spaghettata tutti insieme di chi ha aiutato, poi un altro tramonto da guardare mentre si sistema tutto.
E cosa rimane?
“complimenti per oggi tutto super perfetto” (Claudia Gelsomino) questo è quello che rimane.
“alla fine ho corso. Questo è l’importante”
(runner del quale non si è mai più trovato il pettorale) questo è quello che rimane.
“è sempre il percorso più performante, qua a Cesano non c’è storia se non sei preparato arrivi a fatica” questo è quello che rimane.
E poi rimane qualche foto di noi brutti, stanchi e ogni anno sempre un po’ più vecchi… ma sempre sorridenti.