Parole e immagini di Giuli Capedri, con i miei ringraziamenti, perché un po’ per carattere, un po’ per professione, lui COMUNICA, ci vuole poco: “comunicare è facile come pensare, quando ci si vuole capire e ci si lascia andare!” (Vasco)
“Eccomi ragazzi. È stata una ennesima e significati esperienza con Massimo che ha fatto “il passo”, e Carmelo che ha fatto “compagnia”, era lui il più forte ma ha saputo soffrire il passo non suo e chiudere il trio, con grande intelligenza tattica.
È grazie a loro se l’ho chiusa ed è “per loro” che ho stretto i denti [e non solo] per arrivare in cima.
Una gara stranissima la nostra 59.ma edizione [per me la 4.a]. Partiti terzultimi alle 23:00 (imbarazzante la procedura di ritiro pettorali), abbiamo atteso più di 2 ore cazzeggiando e perdendo energie che a me in primis sarebbero state utilissime.
Abbiamo sempre corso in solitaria – nel cuore della notte -, al ponte di Calolzio siamo arrivati con un bel tempo ma per me è arrivata la crisi.
“La crisi” una brutta bestia che ti si para davanti e non ti fa ragionare. Frammenti di momenti particolari con cui ti devi confrontare: il tuo fisico che si arrende, il tuo cervello che ti contrasta… è in questi momenti che si capisce se sei un imprudente o uno tosto. Devi trovare le motivazioni a proseguire o a capire se è meglio fermarsi.
Carmelo e Massimo non mi hanno forzato e la loro “premura amichevole” – ora lo posso dire con lucidità – è stata la scintilla ❇ che mi ha aiutato a scegliere di tentare a proseguire ed affrontare il tratto più duro della MO.RE.
Abbiamo passato il cancelletto di Erve nei tempi previsti e abbiamo affrontato Prà di Rat e Sentiero San Carlo. Soli. Faticosissimo ma Emozionante.
Peccato per le mancate foto al ponticello e all’arrivo. Un’altra pecca molto grave da parte degli organizzatori.
Una gara così non può essere lasciata deserta da chi ha compiti e responsabilità organizzativi, fotografi inclusi. [c###o]
La nostra terna ha concluso la gara in 5:45. Abbiamo i riscontri che sarebbe stato un buon tempo senza la mia débâcle. Ho chiesto scusa a Massimo e Carmelo, ma è più importante che io sia riuscito a ringraziarli per la COMPAGNIA, il sostegno e la memorabile nuova esperienza. 🙏 Solo chi corre questo tipo di gare, così “maledettamente attrattive”, capisce di cosa ho parlato.
Viva la corsa in compagnia. Giuliano.
🏅”