Quante volte ti è capitato di incappare in una bellissima situazione, senza aver fatto nulla per pilotare il destino, di trovarti alla realizzazione di un nebuloso desiderio… non avendo nemmeno immaginato che potesse avverarsi. Mai.
L’origine della parola desiderio è bella e affascinante: è un termine composto dalla preposizione de- con un’accezione negativa e dal termine sidus che significa, stella.
Desiderare significa, quindi “avvertire la mancanza delle stelle”, di buoni presagi, la percezione di una mancanza e, di conseguenza, come sentimento di ricerca appassionata.
Cosa c’entra tutto questo con la corsa… tutto e niente. Ti accorgi che qualcosa ti manca quando lo hai avuto, lo hai dato per scontato e poi da un momento all’altro ti è sfuggito. Di quanto sia bello respirare ti accorgi solo a naso chiuso durante il raffreddore, della preziosità del tempo ti accorgi da adulto tra mille impegni, non certo da adolescente galleggiano nella fluidità dell’interminabile pomeriggio.
Quando cominci a percorrere i tuoi sentieri di corsa, poi lo dai un po’ per scontato, accumuli uscite e chilometri, infili gare, circondato da amici, voci, discorsi, risate, e tutto scorre, come una zattera sul fiume. Fatica e stanchezza diventano le tue quotidiane compagne. E non ne avvertì nemmeno più la presenza. È l’allenamento. È che la corsa ti trasforma, e quel che prima era un evento eccezionale, anche un po’ faticoso, ora diventa un desiderio pulsante e a volte inopportuno. Una necessità quotidiana al punto che ‘ti manca’ quando non c’è, quando gli ingranaggi della tua giornata ti schiacciano, ti sottraggono il tempo e le energie per poter fare le tue uscite, il tuo allenamento… ti trovi a desiderare di poter fare una bell’uscita spacca ossa. Salite. Ripetute. Lungo. Quello che vuoi. Pioggia. Scarpe pesanti. L’importante è stancarsi. È mettersi alla prova. L’importante è impegnare ogni tuo singolo muscolo in un lavoro. Forse per non avere le energie per reagire (male) agli stimoli della vita. Forse per continuare ad apprezzare te stesso. Forse per non dover evitare la specchio dove temi di non riconoscerti più col passare del tempo. Forse perché il tuo corpo è da ridisegnare e c’è la necessità di considerarlo finalmente amico.
Ti trovi a scegliere le gare più strane e difficili, le tapasciate più faticose.
Ti trovi ad aggiungere sempre più fatica a fatica. L’uscita in montagna, la bicicletta, il nuoto. Cosa c’entra tutto questo con la corsa… tutto e niente. Così come non c’entra niente il mare con la luna.
La notte col giorno.
Il passato col futuro.
Ma una cosa muove l’altra e ogni scelta che fai ti porta in una direzione diversa. Correndo.
Certe volte capita di incappare in una bellissima situazione, e di trovarti a realizzare un desiderio correndo: una bell’uscita spacca ossa. Salite. Ripetute. Lungo. Quello che vuoi. Pioggia. Scarpe pesanti. L’importante è stancarsi. È mettersi alla prova. Avanti tutta!
Correndo