Cintura nera di ANSIA
27 aprile 2019
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A volte è una sensazione leggera che scompare con l’inizio della gara, altre volte è una sensazione forte che accompagna stringendo lo stomaco tutta la gara, altre ancora si accusa vero e proprio panico.
Come combatterla? l’ansia non va combattuta, va gestita. In altre parole se tuo malgrado entri nel tunnel dell’ansia… arredalo.
Ad un runner non interessa capire i meandri della propria psiche, né studiare libri di psicologia o trattati sulla gestione delle emozioni debilitanti, tanto meno tutto ciò interessa a tutti noi tapascioni.  Il runner vuole solo divertirsi. Vuole sorridere. Vuole vincere, ma soprattutto con sé stesso. Intanto si combatte un nemico non un alleato. L’ansia è un’emozione che ci appartiene e ci vuole aiutare, ma come un ‘elefante in un negozio di cristalli’ a volte fa solo danni. È una delle poche emozioni che proviamo per tutta la vita come la paura, e si occupa di proteggerci dall’eventuale possibilità di soffrire, quando si avvicina una situazione che nel profondo crediamo sia pericolosa, attua delle strategie di protezione, per allontanarci dal pericolo. E a volte ci debilita e ci blocca completamente.
Nello sport, si può provare ansia per tante ragioni diverse.
Ansia da prestazione o di non essere all’altezza della propria aspettativa o di non riuscire a ripetersi dopo un ottimo risultato.
E per chi si ostina a negare l’evidenza di vivere una situazione ansiosa, ecco come fare a capire che stiamo vivendo d’ansia: respirazione molto veloce, innalzamento dei battiti cardiaci, stato di allerta e corpo pronto alla fuga, aumento della sudorazione, stomaco chiuso. Tutto questo altro non è che adrenalina pre-gara. Ma è una questione di interpretazione. Fortunatamente la reazione principale, è la voglia di fuggire, e se ti prende alla partenza e SE imbocchi la direzione giusta del percorso, rischi anche di migliorare il tuo p.b.! apparte gli scherzi arrivano alla testa tante ragioni “valide” per evitare di affrontare la sfida. Creatività a mille!!!
Oltretutto l’inconscio, in situazioni limite, per evitare di affrontare una situazione di possibile pericolo arriva anche a causare un infortunio. Non è raro che ci si faccia male (anche lievemente come un affaticamento muscolare) proprio prima della gara… è probabilmente causa di uno stato d’ansia che dura nel tempo e che non è gestito bene… e si diventa, senza nemmeno grande allenamento, cintura nera di ansia.
Quando si parla di emozioni si parte sempre dal presupposto che non esiste la bacchetta magica e non esiste una strategia che funzioni sempre, per qualsiasi persona, e in qualsiasi situazione.

E anche che tanti purtroppo non si accorgono nemmeno di provarle.
L’ansia come molte emozioni è un invito all’azione, a cambiare un comportamento sbagliato che ti sgambetta la vita, o a cambiare un’interpretazione sbagliata in questo caso della gara.

Quindi non bisogna negare questa emozione ma bisogna agire!

Quindi corri corri e corri. Gareggia, mettiti in gioco. Provaci ancora. Prendici gusto. E anche se hai lo stomaco chiuso, battiti a manetta, sudorazione inspiegabile, sorridi, sorridi sempre che in foto vieni meglio (per quanto possibile)!