Alla ricerca del sesto senso
Una corsa diventa interessante se offre qualcosa in più. Dopo un po’ che corri, smetti di conservare il pettorale delle gare, smetti di cercare i luoghi su maps, il tuo corpo va un po’ in autonomia… sa anche già dove parcheggiare e quanto prima presentarsi allo start…
Quello che vorrei darti ora è un’occasione in più, l’opportunità di cambiare punto di vista, perché si sa, le gare, sono più o meno sempre la stessa cosa, i 10000 ancora di più, richiedendo meno rischio fisico, meno tempo, meno impegno.
Quel che è indubbiamente vero è che il corpo non mente, il corpo dà segnali inequivocabili: hai caldo, sudi. Hai freddo, tremi. Se il dolore c’è lo senti. Se c’è fatica la senti. Il caldo il freddo, un crampo. Poi la mente con le sue abilità rielabora i messaggi e mente per te, per farti ottenere quello che vuoi, per portarti fino alla fine.
Ti nasconde i dolorini, l’emozione che toglie il fiato la chiama adrenalina… cambia nome alle cose per renderle accettabili, ma la realtà non cambia.
Forse è il momento di imparare ad ascoltare, a leggere le informazioni, dando modo di sommare questi cinque sensi umani e dare spazio al sesto senso il senso del runner.
Per cinque… sei settimane cercherò di dare “un senso” a tutto ciò.
Corpo, testa, cuore. È la contemporaneità di questi che crea il giusto equilibrio perché questa gara sia piacevole e soddisfacente.
Runners persone complete in tutti i sensi.