Nel Novembre 1924 ebbe luogo la “Prima”, Monza Resegone evento sportivo organizzato allo scopo di collegare idealmente la Sede Sociale, con la Capanna sul Resegone nel percorso Monza – Calolzio – Erve – Capanna Alpinisti Monzesi al Resegone (mt 1.173 s.l.m.)
Dopo un periodo di stop, un ritrovato amore per la natura e la riscoperta dell’agonismo sportivo la Monza – Resegone, come l’Araba Fenice, nel 1973 risorge più bella e splendente di prima.
I concorrenti sono 3 per squadra e devono arrivare al traguardo tutti assieme, per fare parte del terzetto, occorre essere ben affiatati con i compagni.
I nostri corridori sono: ilFracca ilNorri e ilBorgo.
L’imperativo stanotte è correre. Ragazzi correre sul pianeggiante asfalto tra l’Arengario e le porte di Calolzio, correre sulle prime salite miste a scalini spesso introvabili per il buio pesto e che fanno poi intravedere le prime luci di Erve, correre sullo sconnesso, aspro, malagevole e fosco sentiero che dal Ponte sale fino alla Capanna Alpinisti Monzesi.
Qui finalmente si conclude ogni sacrificio ed esplode la felicità per l’impresa portata a termine sotto gli occhi di centiaia di persone, che si accalcano ai lati della gara e che rendono ancora più meravigliosa la notte della Monza – Resegone.
Cosa scatta nella testa di un atleta quando si lascia coinvolgere in un’impresa così???
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Il motivo che muove tutto è l’emozione. La forza che spinge ad allenamenti duri e faticosi, a ripetute estenuanti, alla sopportazione di stanchezza, caldo, fatica, è quella unica forte scossa che sentirai lassù, e che ti attraverserà le ossa e l’anima. È l’emozione che solo lo sport ti sa regalare!
ilFracca ilNorri e ilBorgo stanotte nonostante il caldo hanno sentito dei gran brividi sotto pelle!
Testo parzialmente tratto dal sito ufficiale della gara.