“Cosa facciamo stiamo insieme stasera?Dai, non andare via, non inventare adesso un’altra scusa, un’altra… un’altra bugia, non eri tu che volevi partire e non tornare più, non eri tu che in fondo è come salire… basta non guardar giù… Va bene, va bene, va bene, va bene così!”
Bel modo di stare insieme… la Monza Resegone!
Partenza dall’Arengario di Monza, centro città, per poi traversare le province di Monza Lecco Como. Poi come se non bastasse dopo una corsa di 30 km, il percorso propone l’ascesa in notturna al Resegone e prosegue lungo i tornanti per Erve nonostante la stanchezza inevitabilmente accumulata. Però… c’è un però come nelle storie più avvincenti, al cancello a Calolzio c’è un tempo massimo, e per chi ce la farà, ad arrivare in tempo, il premio è che potrà proseguire lungo il ripidissimo sentiero denominato in dialetto brianzolo “Pra di ratt” giungendo a 1.173 m alla Capanna Alpinisti Monzesi sul Resegone.
Ad oggi sarebbero stati 94 anni dalla nascita di questa gara nata per collegare la Sede Sociale, con la Capanna sul Resegone nel percorso Monza – Calolzio – Erve, ma dopo un periodo di stop, la Monza Resegone, nel 1973 riparte più bella e splendente di prima.
Come si procede: i concorrenti sono 3 per squadra e devono arrivare al traguardo tutti insieme (appassionatamente)
Atletica Cesano Maderno partecipa con ben 4 terzetti: Marina, Leo e Mottadelli
la Rita, la Tere, la Marta
Albertino, il Lollo e il Carmelo
Dario il Giuli e il Fraca.
E altri atleti sparsi tra le terne, a dimostrare la loro gioia di vivere.
Beh non è esattamente uno schieramento da puristi ACM, ma alcuni di questi atleti sono talmente radicati tra noi come partecipazione, come mentalità e come amicizia, che sono considerati “dei nostri” ormai… e fatelo sto tesseramento!!! Per tutti loro da stasera la parola d’ordine è correre. Correre sul pianeggiante asfalto tra l’Arengario e le porte di Calolzio, correre sulle prime salite miste a scalini introvabili nel il buio della montagna e che fanno poi intravedere le prime luci di Erve, correre sullo sconnesso, aspro, malagevole e fosco sentiero che dal Ponte sale fino alla Capanna Alpinisti Monzesi, dove esplode la soddisfazione per l’impresa portata a termine. Con nel cuore la certezza che “va bene così!” e nella testa la volontà di non mollare!
Per i nostri atleti il motivo che muove tutto è l’emozione. La forza che spinge ad allenamenti fatti di ripetute estenuanti, di sopportazione della stanchezza, caldo, fatica, è quella unica forte scossa che si sentirà lassù, e che attraverserà dando la forza per proseguire: è l’emozione che solo lo sport, al caro prezzo di fatica e sudore, ti può regalare / vendere / scambiare.
Trovare da qualche parte il coraggio di non fermarsi, per rispetto a se stessi e agli altri del terzetto,
“in fondo è come salire… basta non guardar giù…”