La corsa è contatto, ripetuto e violento col terreno, sotto un cielo che spesso passa indifferente ai nostri occhi, ma che in realtà muove ogni nostra scelta, noi runner, avvolti in una luce irreale di un inverno qualsiasi dove i giorni sono uno uguale all’altro, differenziati solo dal compito da svolgere: oggi lento per 10 e 15, oggi ripetute sui 1000, oggi lunghissimo. E il cielo è sempre lì che ci guarda con indifferenza. Regalandoci oggi un’alba ampia e calda, da sembrare un caminetto nel rifugio d’alta quota, oggi un colore azzurro direi cyan al 30%, oggi un tramonto mozzafiato, oggi un cielo completamente bianco puro, che cancella le profondità e che cancella lo scorrere del tempo, luminosità zero, un’ora uguale all’altra dalle 11 alle 16 sempre uguale. Velluto bianco padano. La nebbia. Certo per chi è rimasto chiuso in un ufficio tutto il giorno, queste sfumature non sono essenziali… il treno delle 7.0 è partito nel buio e quello delle 19 ha viaggiato in direzione opposta ma comunque nel buio per riportati casa. Ma la nebbia che avvolge Milano è risaputo che entra nelle ossa, nelle vene, e rende miope anche la voglia di fare, la voglia di RUNNING si trasforma in DIVANING.
Torno sui miei passi, sulle mie parole: la corsa è contatto, ripetuto e violento col terreno, la corsa è un tamburo che ti batte con ritmo costante nella testa, nel cuore, un tamburo che ti sveglia, che non ti fa dormire. È contatto a volte anche con sé stessi. Contatto con chi, malato della stessa tua passione non sente il freddo, non viene bagnato dalla pioggia, non vede la differenza tra la nebbia e la chiarezza, tra la foschia e il terso, non capisce la titubanza della noia e ti messaggia sempre e comunque: “stasera ci sei?” e tu, stesso posto stessa ora, ti fai trovare lì. Mai come ora l’unione fa la forza… e allora forza, non lasciare che la tua voglia di uscire si pieghi alle ostilità e alle noiosità del clima padano.
La corsa è contatto.
Esci uomo e dimostra a te stesso e al tuo piccolo mondo, che niente può più della forza di volontà. “non esiste un meteo avverso, ma soltanto un uomo arrendevole!”