tapasciAMO
18 giugno 2017
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ESISTONO esemplari umani rari, gentili, altruisti, capaci di grandi sforzi, di incredibile resistenza fisica…

Il luogo dov’è più facile incontrarli è un NON LUOGO si chiama TAPASCIATA, non è un luogo geografico ma piuttosto direi un “moto a luogo”. Viene nominato e pubblicizzato discretamente e quasi inutilmente, perché LORO sanno già. Hanno una specie di calendario interno scandito da date consequenziali: cermenate a dicembre, Natale a Seveso, la befana a Desio, Carate Brianza, giugno a Cesano gli alpini… loro si trovano silenziosamente come attratti da una forza oscura che ne catalizza l’attenzione. Arrivano alla spicciolata dalle 7 del mattino, con addosso improponibili accostamenti, variopinte canotte e in inverno ben stratificati… si scambiano veloci saluti, sguardi d’intesa, criptiche cifre: 3 e 50, 4 e 20, e 5 e 40.  Poi inspiegabilmente iniziano a correre, come se scappassero da qualcosa o qualcuno… ma non si vede nessuno oltre a loro. Si infilano in boschi, guadano fiumi, scalano salite impervie, si tuffano gioiosamente in pozzanghere. Poi, come nulla fosse, spariscono alla spicciolata così come quando sono arrivati, salutandosi con un sorriso. Sudati, stanchi, sporchi e inspiegabilmente felici.

Strani esseri, prodotti dello stress, del consumismo, della fretta urbana, cercano nelle TAPASCIATE, chi una fuga dalla quotidianità d’asfalto, chi un momento di relax, chi un allenamento per la limatura di un tempo. Basta iniziare a correre e un bel giorno ti trovi avvolto in questo mondo, e circondato da questi esemplari.

Ce n’è d’ogni tipo, età e forma e ce n’è di ogni chilometraggio… Ed è proprio in queste mattinate fresche che ti rendi conto che l’anagrafe non conta, non contano le tabelle e i ritmi, conta solo stare in compagnia, correre e divertirsi.

Decidere di migliorare se stessi, a piccoli passi, ogni giorno, non grandi svolte, non decisioni perentorie e faticose, ma piccole scelte quotidiane, un passo avanti all’altro.

Proprio come è la corsa, semplicemente un passo avanti all’altro.

Correndo ho avuto il piacere di conoscere e parlare con tanti di questi “esseri”, che si sono svegliati un giorno e si sono accorti di essere runner’s. Irrimediabilmente, chi per tornare in forma, chi per stare in compagnia, chi schiavo del Garmin, chi senza tempo e senza altro ritmo che quello del proprio cuore.

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Correte VECCHI SCARPONI correte! Ne cito il testo: “vecchio scarpone come un tempo lontano, in mezzo al fango con la pioggia o col sol, forse sapresti se volesse il destino, correre ancor

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