Arriva un momento in cui è doveroso muoversi, nel rispetto di chi davvero non lo può fare, scrollarsi di dosso la noia l’apatia del vivere di oggi, e lasciare entrare l’energia della vita nella propria vita. È il momento di mettere il proprio nome in fondo all’elenco… e poi comincia la lunga attesa del giorno della gara, un’attesa calcolata millimetricamente con il tempo sfruttato al fine di preparare la performance. Tutti dicono che si allenano solo per “riuscire a finirla”, ma sotto sotto tutto è ben calcolato, finirla è dato per scontato nella nostra testolina da runner, poi si lavora sul tempo, “l’ideale sarebbe davanti a quello lì che in allenamento fa il grande, l’importante è stare sotto la media di xx, comunque almeno meglio dell’anno scorso!” senza contare che è passato un anno. Il tempo passa per tutti ma sotto la suola dei corridori il tempo non scorre scorrono solo i chilometri. Io ho vissuto momenti di puro smarrimento rendendomi conto che le belle chiappe sode che rincorrevo in gara erano quelle di una sessantenne…(osannata dal pubblico presente. .. e futuro) ma come fa? E a fine gara non aveva nemmeno i capelli fuori posto! Io in un lago di sudore frizzata dai crampi e lei sorridente e spumeggiante… tutta esperienza! Finalmente abbiamo trovato il modo di fermare il tempo? Scappare di corsa? Va beh allora mi alleno!
Corro finché c’è una direzione da seguire, finché c’è uno scopo da raggiungere, finché c’è una persona al mio fianco che mi accompagna o che mi aspetta a casa e mi chiede com’è andata? ricordo con amore le uscite con mio papà affianco in bicicletta che mentre correvo mi passava l’acqua e mi prendeva in giro per la mia lentezza. Meno male che ogni tanto incontrava qualche amico con cui si fermava a chiacchierare… Grazie! Tutto può spronare, ed esserci è una delle cose più difficili e più importanti.
Quando poi ti iscrivi, la vuoi preparare “almeno per finirla” così si dice, gli amici e i compagni di corsa non bastano mai, e spesso se ne vanno, e vengono fuori gli aiuti veramente importanti, che magari ti seguono in bici pur di stare con te e fare due chiacchiere. Non c’è bisogno di attraversare il pianeta, a volte basta solo la strada da percorrere insieme e il coraggio di una telefonata o di un abbraccio.
Le persone importanti nella vita sono quelle che sono presenti, non solo a parole, sono quelle che restano li anche quando sbagli, quando sei di cattivo umore, quando il momento è difficile. Sono come i sassi del viale, essenziali e poveri nel loro aspetto ma indispensabili per riconoscere la strada del ritorno.
Il tempo dedicato è un regalo enorme, il tempo non ci verrà mai restituito, ed è per questo che decidere di passarlo correndo in compagnia, diventa importante. Programmate, calcolate… io decido di vivere le emozioni che ci sono in ogni allenamento, in ogni gara, come se fosse l’ultima, decido di lasciare che i miei occhi sfoglino le foto del paesaggio e non i secondi del Garmin.
Decido che ora è momento in cui è doveroso muoversi, anche nel rispetto di chi, non lo può più fare, ma lo desiderava tanto.
E allora? Allora corro!